La crescita si consolida e i consumi procedono. Segnali positivi quindi secondo il rapporto annuale dell’Istat che analizza una batteria di indici per l’anno 2017: il Pil in volume del nostro Paese è aumentato dell’1,5 % nel 2017, con un’accelerazione rispetto allo 0,9 % del 2016.
Nei primi mesi del 2018, inoltre gli indicatori qualitativi sulla fiducia di famiglie e imprese continuano a fornire segnali positivi, seppure in leggera attenuazione. Secondo le previsioni della Commissione europea, nel 2018 in Italia e nell’Ue il tasso di crescita dell’economia si manterrebbe su ritmi simili al 2017.
In Italia la crescita del 2017 è stata sostenuta in misura maggiore dalle componenti interne di domanda e, dopo tre anni di impatto negativo, anche la componente estera ha fornito un contributo positivo (+0,2 punti).
Gli investimenti fissi lordi sono risultati la componente più dinamica della domanda interna, con un incremento del 3,8%.
Il volume dei consumi delle famiglie è cresciuto dell’1,4%. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute in volume del 5,4%, confermando l’elevato e crescente livello di competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali; le importazioni del 5,3%.
Nel 2017, l’espansione dell’attività economica ha interessato tutti i settori produttivi, a eccezione dell’agricoltura: l’aumento del valore aggiunto è più marcato nell’industria in senso stretto (+2,1%), sostenuto nell’insieme delle attività dei servizi (+1,5%), moderato nelle costruzioni (+0,8%).
Nel 2017, gli occupati superano i 23 milioni (265 mila in più e +1,2% rispetto al 2016) e il tasso di occupazione sale al 58%, valore prossimo a quello massimo raggiunto nel 2008 (58,6 %) ma inferiore di oltre 9 punti alla media europea. I disoccupati sono 2,9 milioni e il tasso di disoccupazione scende all’11,2% (era 11,7% nel 2016).